L’hotel Michelangelo a Milano ha avuto i suo canto del cigno salendo agli onori della cronaca come primo albergo Covid d’Italia. Ma ora è giunto il suo tempo: sarà infatti demolito per fare posto al nuovo iconico grattacielo MI.C, che cambierà il volto di Piazza Luigi di Savoia facendo da sfondo alla Stazione Centrale. Ecco come sarà il progetto, firmato Park Associati.
Alto 93,5 metri, il nuovo edificio ospiterà uffici per oltre duemila persone nei suoi 22 piani fuori terra. Il nuovo edificio sarà composto da due torri adiacenti che legano il complesso al suo isolato. “Al piano terra, – descrive lo studio firmatario del progetto, – l’edificio arretra rispetto al suo massimo sviluppo in altezza, andando a generare un naturale prolungamento della piazza. Un articolato sistema di spazi verdi diversi tra loro che si sviluppa dall’ingresso fino agli spazi comuni in sommità, aumenta la qualità architettonica generale di tutto il sistema. Una sorta di “spina verde” che, partendo dall’esterno, sale nella hall del piano terra e corre all’interno dell’edificio per assumere, in alcuni punti, una dimensione più rilevante che definisce spazi naturali indoor e outdoor”.
La facciata rappresenta l’elemento più dinamico, con il vetro come protagonista: sia come elemento di trasparenza, sia come motivo di composizione, grazie ad elementi a cuspide, parzialmente opachi e parzialmente trasparenti, che mutano la propria inclinazione più si sale.
In corrispondenza dei piani speciali, quelli in cui la spina verde emerge e si propende verso la città, la facciata si apre, aumentando la propria componente trasparente e svelandone l’elemento naturale contenuto al suo interno.
L’intervento tuttavia non interesserà solo l’edificio: l’intera area della piazza Luigi di Savoia sarà riqualificata con altri 900 metri quadri di verde, 65 alberi e un autosilo sotterraneo da 108 posti. Gli oneri di urbanizzazione superano i 4,2 milioni di euro e serviranno a creare una nuova area, pronta per le Olimpiadi invernali 2026.
di Livio Andrea Acerbo #greengroundit #coronavirus #covid19 – fonte originale qui