Da maggio il tampone salivare sperimentato dalle quattro ricercatrici della Statale verrà usato per gli studenti delle scuole lombarde. Ad annunciarlo è il presidente della Regione, Attilio Fontana: “Questi test, meno invasivi e più semplici da utilizzare, hanno la stessa validità del tampone nasofaringeo molecolare. Ci consentiranno pertanto di attuare un monitoraggio ancora più accurato della diffusione del virus, senza la necessità di impiegare personale sanitario, che potrà dedicarsi alla campagna vaccinale e alla cura dei pazienti ricoverati e non negli ospedali”.
Lo studio era stato portato avanti dal team di quattro scienziate – Elisa Borghi, Daniela Carmagnola, Claudia Dellavia e Valentina Massa – guidato dal pediatra e preside della facoltà di Medicina, Gianvincenzo Zuccotti. In autunno avevano ottimizzato un protocollo dell’università di Yale mettendo a punto un test pensato apposta per i bambini. Un tampone che qualunque mamma o papà potesse fare a casa al proprio figlio, che sarebbe stato utilissimo per monitorare le classi. Ma rimasto incastrato per mesi dalla burocrazia. L’idea iniziale era un rollino di cotone, come quello che usano i dentisti, da tenere sotto la lingua e poi consegnare ai laboratori in un contenitore sterile. In questi mesi, però, le ricercatrici sono andate avanti sviluppando, in collaborazione con Copan, un nuovo dispositivo che può essere usato anche ai bambini molto piccoli e ai più fragili o con disabilità, per i quali si potrebbe presentare un problema di ingestione. È una specie di lecca-lecca con una spugna alla fine, inserito in una provetta sterile: lo si tiene in bocca per un minuto, lo si reinfila nel tubo e si consegna così com’è ai laboratori che normalmente processano tamponi. Ed è questo, già sperimentato negli istituti di Bollate, che verrà utilizzato da maggio su bambini e adolescenti che frequentano le scuole lombarde. Partendo inizialmente dalle scuole. Ma con l’idea di estendere questa possibilità, in futuro, anche al resto della popolazione.
“La richiesta di utilizzare i salivari molecolari era già stata avanzata diversi mesi fa al Cts nazionale senza ottenere risposte”, prosegue Fontana. “Finalmente ieri il ministro Speranza ha confermato che tutti i tipi di test già autorizzati in Paesi che fanno parte del G7 possono essere utilizzati anche in Italia. Pertanto, considerando che questo test ha già ottenuto l’autorizzazione in gran parte di questi tra cui la Francia, Usa e Giappone, la nostra regione sarà la prima ad utilizzarlo in Italia, in sostituzione del tampone molecolare nasofaringeo, al momento unico strumento per confermare la positività al Covid-19”. Alla Statale, i ringraziamenti del governatore: “Sono molto onorato e ringrazio tutta l’equipe del professor Zuccotti – ha concluso Fontana – che ha lavorato senza sosta per portare a termine il primo test italiano di questo tipo, confermando ancora una volta l’eccellenza lombarda anche nel campo della ricerca”.
E nel team di ricerca dell’ateneo milanese la soddisfazione è grande. “Un bel traguardo, finalmente. E un grande riconoscimento di tutto quello che è stato fatto – commenta Zuccotti – purtroppo i tempi sono stati molto lunghi e nel frattempo siamo stati superati da altri Paesi. Ma l’importante è che finalmente qualcosa si smuova. Abbiamo sempre parlato di scuola, di riaperture in sicurezza. E questo è un passo importantissimo”.
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