Oltre un migliaio di persone sono scese in piazza venerdì pomeriggio a Sesto San Giovanni, la ex Stalingrado d’Italia ora governata dal centrodestra, per protestare contro la decisione del Comune di concedere uno spazio pubblico alla formazione di estrema destra Casapound, che venerdì sera ha organizzato un convegno sul tema «Nessuna Europa è possibile se non ci liberiamo dell’Unione Europea». La mobilitazione è stata indetta da Comitato antifascista di Sesto, Anpi, Aned, hanno aderito il Pd di Milano, i sindacati, l’Arci, per citare solo alcune sigle.
Gli interventi
In piazza della Resistenza, dove ha sede il Comune, si sono susseguiti gli interventi di cittadini ed esponenti politici, come la presidente dell’Anpi, Carla Nespolo, e il deputato del Partito democratico, Emanuele Fiano, momenti di musica, con l’esecuzione di «Bella Ciao», e riflessione. La piazza è stata presidiata da diverse camionette delle forze dell’ordine e da agenti in tenuta antisommossa, ma tutto si è svolto nella massima tranquillità.
La sala Spazio Arte
A circa 800 metri di distanza dai manifestanti c’è la sala Spazio Arte, in uso al Comune di Sesto San Giovanni (città Medaglia d’Oro della Resistenza), concessa dal sindaco Roberto Di Stefano a Casapound. Tra le bandiere dei partiti (Pd, Liberi e Uguali, Rifondazione comunista) e dei sindacati anche tante bandiere dell’Europa e uno striscione con la scritta: «per un’Europa diversa unita e dei popoli. Sesto antifascista».
Fiano: «Un’offesa alla storia di questa città»
«Concedere spazi a chi si definisce fascista del terzo millennio non è solo un errore ma un’offesa alla storia di questa città e del nostro Paese», ha dichiarato il deputato del Partito democratico Emanuele Fiano, che ha poi fatto appello a tutte le forze politiche, non solo quelle del centrosinistra: «Se c’è una recrudescenza di neofascismo e di razzismo deve esserci un rinvigorimento delle forze che sono democratiche, non è solo la sinistra ad essere democratica nella storia di questo Paese, tutte le forze che lo sono devono percepire l’aumento di un pericolo». «L’ha detto anche oggi il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in visita al ghetto di Roma, ricordando quella deportazione, che `si percepisce un aumento della violenza e della discriminazione, dell’antisemitismo´ – ha aggiunto Fiano -. Allora si sveglino tutti, qui non si possono fare errori perché quando la storia si ripete una seconda volta è ancora più tragica», ha concluso.
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