Durante la pandemia 573 persone hanno raggiunto lo status di miliardario, mentre circa un milione di persone sono finite in povertà estrema. I dati riportati dal rapporto Oxfam Profiting from Pain, presentato in occasione della giornata inaugurale del World Economic Forum di Davos, hanno mostrato come l’emergenza sanitaria abbia avuto un impatto potentissimo soprattutto in tema di disuguaglianze.
I Paperoni hanno quasi il 15% del pil mondiale
Sono 2.668 i Paperoni a livello mondiale. La loro ricchezza ha raggiunto la cifra di 12,7 mila miliardi di dollari (+3,78 miliardi rispetto al 2020), poco meno del 15% del pil mondiale. Per capire quanto la forbice tra ultra-ricchi e resto della popolazione si sia divaricata nel tempo, basti pensare che nel 2000 la quota di ricchezza sul pil era inferiore al 4,5%. Oxfam ha mostrato inoltre che i 10 uomini più facoltosi al mondo possiedono una ricchezza maggiore del 40% più povero, mentre i 20 più ricchi detengono un pil superiore a quello dell’intera Africa Sub-Sahariana.
L’esercito del pharma, dell’energia e del cibo
Ma da chi è composto questo esercito di 573 Paperoni spuntati come funghi in periodo pandemico? Oxfam li include in tre settori produttivi: pharma, energia e cibo. Per quanto riguarda i produttori di medicinali, il loro legame coi vaccini è ormai noto. La pandemia ha creato 40 nuovi miliardari, tra i quali spiccano i nomi dei top manager di Biontech, Pfizer e Moderna. «Le corporation del settore generano 1.000 dollari di utili al secondo grazie ai vaccini», si legge tra le righe del rapporto, «e questo nonostante lo sviluppo degli antidoti sia stato supportato da miliardi di investimenti pubblici». Discorso analogo per l’energia e l’alimentazione, due settori trainati, soprattutto negli ultimi mesi, dai rincari dei prezzi di materie prime e commodity. Stando ai dati Oxfam le fortune dei miliardari dei due settori sono cresciute di 453 miliardi negli ultimi due anni, circa 1 miliardo ogni due giorni. «Cinque delle più grandi compagnie energetiche, cioè Bp, Shell, TotalEnergies, Exxon eChevron, generano insieme 2.600 dollari di utili al secondo, e nel frattempo sono nati 62 miliardari nel food».
I Cargill, dinastia di miliardari
Un caso interessante citato nel report è quello della famiglia Cargill, a capo dell’omonimo colosso agroalimentare americano che controlla circa il 70% del mercato agricolo mondiale. Lo scorso anno l’azienda (non quotata) ha generato un utile di 5 miliardi, il più alto della sua storia, e ora tra i multi-miliardari mondiali ci sono ben 12 membri della dinastia. Prima della pandemia erano otto. (riproduzione riservata)
Livio Andrea Acerbo #greengroundit – fonte