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Ciò fa pensare, secondo i ricercatori, che “BA.4 e BA.5 abbiano il potenziale per provocare una nuova ondata di infezione”. Almeno in Sudafrica, dove il picco l’ultima ondata si è verificata ormai da più di 4 mesi ed è legata proprio alla sotto-variante BA.1. Al momento non è ancora noto, invece, se la stessa riduzione di protezione si verifichi anche nelle persone che siano state infettate dalla sotto-variante BA.2
di Livio Andrea Acerbo #greengroundit #coronavirus #covid19 – fonte originale qui