
Un’indagine rapida sulla diffusione delle varianti Covid in Italia ha fatto emergere tracce di XJ in Piemonte e Sardegna. La mappatura è stata realizzata dall’Istituto superiore di sanità con il supporto della fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome. Per l’indagine l’Italia è stata suddivisa in quattro macroaree: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole. Sono stati analizzati 73.195 campioni raccolti il 31 marzo e i risultati sono stati inviati al ministero della Salute e all’Iss il 13 aprile.
Tracce di Xj, ma cos’è?
L’indagine aveva il compito di individuare casi di BA.1, BA.2, BA.3, Xj e Xl. In Piemonte, come in Sardegna (sono le uniche due regioni), sono stati trovati casi di Xj. Ma che cos’è? Rispetto alla BA.1 e BA.2, non si tratta di una variante, ma di una ricombinante. In pratica è un mix dei sottolignaggi BA.1 e BA.2 di Omicron, che in questo momento è la variante dominante in Italia con il 100% dei casi (l’86,6% nel sottlignaggio BA.2). La Xj è finora stata scoperta solo in Italia, Thailandia e Finlandia. La differenza fondamentale tra una variante e una ricombinante è che solo la prima può dar vita a una progenie, mentre la seconda si combina nell’organismo ospite e da lì non si diffonde.
L’indagine ha anche permesso di confermare che BA.2 è un sottolignaggio più trasmissibile di BA.1 ma non responsabile della malattia più grave.
di Livio Andrea Acerbo #greengroundit #coronavirus #covid19 – fonte originale qui