È di due morti e un disperso il tragico bilancio del weekend sulle montagne del Bellunese e in tutti e tre i casi si tratta di scalatori ed escursionisti lombardi.
Il 26 agosto ha perso la vita il 48enne milanese Marco Sordelli, dirigente comunale a Palazzo Marino, che stava affrontando con la sorella 45enne la “Via del buco” sul Lagazuoi sopra Cortina d’Ampezzo, mentre oggi 28 agosto è stato recuperato il corpo di G.D.C.B., 27 anni, di Cesano Maderno (in Brianza), precipitato per 180 metri mentre con il compagno di cordata si preparava a scendere in doppia dalla Torre Venezia sul Monte Civetta, dopo aver scalato la Via Ratti, sulle Dolomiti, a Taibon Agordino.
Intanto cresce l’apprensione per il 39enne milanese Federico Lugato, uscito il 26 agosto per una passeggiata nel Gruppo del Tamer – San Sebastiano, in Val di Zoldo, e non ancora rientrato. Una quarantina di soccorritori, tra Soccorso alpino e Guardia di finanza, oltre ai Vigili del fuoco, hanno percorso con droni e unità cinofile il giro ad anello dove secondo la moglie l’uomo aveva intenzione di andare a camminare. Anche gli elicotteri stanno sorvolando la zona.
Lugato al momento della scomparsa indossava pantaloni corti grigi o verdi, una felpa blu con sotto una t-shirt rossa o viola. Chiunque lo avesse incontrato o avesse sue informazioni è pregato di contattare i Carabinieri.
L’appello sta rimbalzando sui social network, dove si susseguono anche i messaggi di cordoglio per Marco Sordelli. Laureato in Economia e commercio all’Università degli Studi di Milano Bicocca, dov’era poi stato fino al 2010 docente di Scienza delle finanze, il 48enne era attualmente responsabile dell’Unità di controllo economico patrimoniale e consolidato del Comune di Milano, ma aveva lavorato in passato anche al Comune di Varese e a quello di Lecco in qualità di dirigente delle aree Servizi finanziari.
Come foto profilo su LinkedIn aveva scelto uno scatto che lo ritrae durante una scalata, a dimostrazione della sua passione per la montagna: “Ora sei in cielo, come le aquile” è uno dei commenti affidati a Facebook.
Secondo quanto ricostruito dal Soccorso alpino e speleologico del Veneto, fratello e sorella sono usciti dal tracciato durante la scalata. L’uomo, accortosi dello sbaglio, si stava facendo calare dalla sorella, quando all’improvviso è precipitato finendo su un piccolo terrazzino erboso, una cinquantina di metri più in basso.
Lei non riusciva a vederlo e ha allertato la centrale del Suem (Servizio sanitario di urgenza ed emergenza) di Pieve di Cadore: l’elicottero inviato sul posto non si è però potuto avvicinare alla parete a causa del forte vento e quindi ha trasportato in quota una squadra del Soccorso alpino di Cortina.
I soccorritori hanno raggiunto la donna calandosi dall’alto e l’hanno sollevata sulla cima, mentre un altro tecnico si è calato fino a raggiungere il fratello, ormai privo di vita.
Appena il vento l’ha consentito, l’eliambulanza ha recuperato la donna e l’ha trasportata al campo base, per affidarla alla squadra medica. L’elicottero è poi tornato in parete in una seconda rotazione, per provvedere al recupero della salma e del soccorritore. Alle operazioni hanno preso parte anche il Soccorso alpino della Guardia di finanza e dei Carabinieri.
Il 27enne di Cesano Maderno si sarebbe invece affidato a un chiodo già utilizzato da altri alpinisti, ma con il peso del corpo questo si sarebbe sfilato, facendo precipitare il giovane. L’incidente è avvenuto nella serata di venerdì 27 agosto.
Difficile l’intervento del Soccorso alpino, che ha calato dall’elicottero un proprio uomo sulla cima per assistere l’amico dell’alpinista, un 23enne milanese, bloccato a 2.450 metri di quota.
Il soccorritore gli ha tenuto compagnia per tutta la notte, aggiornandolo su quanto stava avvenendo e facendogli coraggio, dato che per l’arrivo del maltempo l’elicottero ha dovuto rimandare a oggi il loro recupero.
Questa mattina, appena il tempo lo ha permesso, l’elicottero ha recuperato i due uomini e poi è tornato a sorvolare la parete per cercare il ragazzo precipitato. Scese ancora le nuvole, è stata necessaria una nuova rotazione per individuare il corpo dell’alpinista.
Sette soccorritori hanno predisposto gli ancoraggi per poter recuperare la salma, operazione poi eseguita dall’elicottero del Suem di Pieve di Cadore.
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