Dopo il centro e la zona Nord, è toccato a Porta Romana. E’ lì che, nella notte tra mercoledì e giovedì, è calato il buio per diverse ore: il guasto più serio di queste ultime ore, che ha richiesto l’uscita di una squadra di pronto intervento chiamata a scavare per trovare l’origine del problema. E che, comunque, non è bastato per non far ‘cadere’ nuovamente l’alimentazione oggi. E’ proprio in quella stessa zona già sollecitata, che è mancata ancora la corrente. Quelli che i tecnici di Unareti, definiscono un doppio-triplo guasto.
E, a dimostrazione di come la rete elettrica, sotto stress per le alte temperature e la ripresa delle attività in zona bianca, sia ancora molto, troppo, fragile, ecco l’ennesimo blackout che questa mattinata intorno alle 10 è tornato a colpire il cuore della città, il primo a essere interessato già lunedì pomeriggio e, in altre strade, ieri mattina dai problemi. Un’interruzione di circa mezz’ora, meno grave di quelle precedenti, e risolta alimentando la zona con l’energia di una centralina vicina. Eppure, in corso Vittorio Emanuele, alcune grandi store come la Rinascente – qui i disagi, spiegano sempre dalla società, sono durati circa dieci minuti – sono stati costretti a far attendere fuori dai negozi i clienti. Ecco perché Unareti, la società che gestisce l’infrastruttura di luce e gas, continua a ripetere: “Permane lo stato di allerta”.
Tornano a scusarsi per i disagi, Unarete. Ma torna anche a ribadire come gli sforzi per cercare di tamponare i problemi siano massimi. E’ anche questo che, spiegano, significa rimanere in stato di allerta: squadra di pronto intervento quadruplicate e centrale operativa pronta a tamponare, appunto, con quelle che si chiamano tecnicamente manovre di contro-alimentazione, le interruzioni che non vanno a intaccare in modo profondo la rete. Ma i guasti ci sono stati. Un numero, calcolano i tecnici, che in tre giorni è arrivato a sfiorare il livello che solitamente si registra in due mesi. E, appunto, dove il sistema è andato in tilt una prima volta capita di dover assistere a interruzioni successive.
Fin qui, però, la gestione dell’emergenza. Per alzare davvero barriere contro possibili futuri blackout, è la spiegazione, servono interventi strutturali. E’ quello che ha detto anche il sindaco Beppe Sala, promettendo attenzione: “Ho parlato con i vertici di A2a, molti dei problemi sono radicati nel tempo e c’è un piano di investimento serio per far sì che non debba succedere più. Vigileremo”.
La vera cura, sostengono tutti, è quella di potenziare la capacità di carico di un sistema che consuma sempre più elettricità e meno gas. Solo agendo in modo strutturale si eviterebbe il buio futuro. “Per superare i disservizi che possono verificarsi in presenza di aumento di carico sulla rete, sono necessari ingenti investimenti che richiedono tempi lunghi per poter essere portati a termine”, dicono dall’azienda. Che, però, ha pronto un piano messo a punto “per sostenere la transizione verso l’elettrificazione dei consumi e la crescente richiesta di energia da parte della città”, con investimenti che, quest’anno, raggiungeranno i 100 milioni. E, già nella prossima primavera, entreranno in funzione due nuove cabine primarie ritenute indispensabili per garantire l’incremento di immissione di energia sulla rete di distribuzione ed evitare sovraccarichi.
Protestano i commercianti. A cominciare da Vottorio Giacovelli, presidente dei negozianti di via: “L’altro ieri abbiamo subito tre gravissime interruzioni della fornitura di energia elettrica che ci hanno imposto il fermo del lavoro per più di un’ora e mezza. Oggi un nuovo blocco. È inaccettabile che da 20 anni A2a non abbia risolto i problemi di fornitura elettrica del centro di Milano. Chiediamo le dimissioni del presidente della A2A e del responsabile di zona per totale incapacità e inadeguatezza”.
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