L’ultima sfida è quella per allestire in dieci giorni una macchina organizzativa in grado di macinare per tutto aprile 65 mila vaccinazioni al giorno, per passare a 144 mila da maggio. Ieri negli ospedali in tutta la Lombardia si celebrava il secondo V-Day, con il rush finale delle vaccinazioni agli anziani over 80, di cui un terzo in Ats Città metropolitana di Milano: 10 mila in giorno. Intanto, nei 70 grandi hub erano al lavoro gli operai e i tecnici informatici addetti alla costruzione delle nuove “linee” che faranno 12 vaccini all’ora per 12 ore di fila dal 12 aprile fino alla fine della campagna per i 6,6 milioni di lombardi.
Per “linea vaccinale” si intende il percorso dove il paziente fa l’accettazione, passando il codice Qr sotto a un lettore, l’anamnesi tutta informatizzata, la firma del consenso informato – l’unico documento su carta – e poi si sottopone all’iniezione. Tutto il macchinario per leggere il Qr viene installato in queste ore, poiché tutto deve essere pronto lunedì 12, quando si inizia con i 75-79enni che si sono prenotati l’appuntamento sul nuovo sito che Poste ha realizzato per la Regione. A ieri si sono prenotati sul portale o con il call center in totale 241.378 anziani tra 75 e 79 anni, sono state somministrate un milione e 714 mila dosi, con l’immunizzazione del 66% degli over 80, del 79% del personale scolastico, del 100 degli ospiti e personale Rsa, così come degli ospedalieri.
Ora le Asst corrono per avviare la campagna di massa, che ha l’obiettivo di arrivare a fare, quando sarà a pieno regime, il 20 per cento delle 500 mila dosi quotidiane che ha promesso il generale Figliuolo, commissario straordinario emergenza Covid. L’Asst Santi Paolo e Carlo, per esempio che ha in programma 1.200 dosi tra ieri e Pasquetta, nei due ospedali e il drive through dell’esercito di Trenno, correrà ancora di più fra una settimana. “Per la campagna sui settantenni, dal 12 aprile, ci saranno 30 nuove linee tra ospedale militare di Baggio e drive through di Trenno, completamente dedicato ai vaccini, col trasferimento dei tamponi a Romolo, che verrà aperto per lasciare Trenno solo alle vaccinazioni”, spiega il direttore generale Paolo Stocco. Al centro vaccinale del Policlinico di via Sforza 35, siero Pfizer per oltre mille anziani, tra ieri e oggi. Chiusa la Fiera per il potenziamento delle linee vaccinali per arrivare dalle attuali 1.800 immunizzazioni fino alle 5 mila quotidiane.
Al Niguarda, che ha tagliato in questi giorni il traguardo delle 50 mila vaccinazioni, il V-Day di ieri e oggi è una prova generale della campagna di massa: con 2.300 sieri fatti in ospedale e altri 3.700 nel polo di via Ippocrate, l’ex Paolo Pini. “Dal 3 maggio qui entrano in funzione altre 10 linee e 15 all’Hangar Bicocca, in collaborazione col Pini e con Ats Nord Milano. Una potenza di fuoco per cui si sono resi disponibili a vaccinare medici volontari, medici interni, specializzandi, medici di base e uno stuolo di infermieri”, dettaglia il direttore generale Marco Bosio.
Ieri è entrato in funzione il nuovo Centro vaccinale di Varese montato dall’esercito italiano, con Protezione civile, Ats Insubria, Asst Settelaghi e Comune di Varese, che a pieno regime ospiterà oltre 2.500 persone al giorno e sarà il punto di riferimento per le vaccinazioni del capoluogo varesino e dei Comuni vicini. Fra dieci giorni, in due tensostrutture da 50 metri quadrati e 20 linee ciascuna, saranno vaccinate tremila persone al giorno. Saranno circa 300 mila i cittadini che riceveranno il vaccino tra il centro di Varese e nei sei centri vaccinali ospedalieri (due all’Ospedale di Circolo e gli altri a Tradate, Angera, Cittiglio e Luino) con l’équipe itinerante hanno fatto oltre 70 mila vaccinazioni i tre mesi. Ma nel clima generale di grandi preparativi, all’alba, sono state lanciate due molotov contro il centro vaccinale di via Morelli a Brescia che adesso verrà presidiato dall’esercito. Gesto condannato dal mondo politico, attacco “ignobile” dice il governatore Fontana.
Nel frattempo sono arrivate 300 mila dosi di Astrazeneca e si attendono per lunedì altre 150 mila Pfizer, necessarie per completare gli over 80. Negli hub e negli ospedali comunque ci sono scorte per 400 mila dosi, in parte anche di Moderna, usato per i vaccini domiciliari. Tutte assieme basteranno per oltre una settimana.
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