Alla vigilia della prima zona rossa in Lombardia lo storico bar Jamaica di via Brera, nel centro di Milano, aveva protestato contro le chiusure imposte dall’emergenza sanitaria ricordando che il locale non era stato mai chiuso, «neppure sotto i bombardamenti». Ora però per il tempio della notte milanese, nato oltre un secolo fa eluogo di ritrovo prediletto nel corso dei decenni di artisti, vip, imprenditori, oltre che da migliaia di giovani, arriva lo stop per cinque giorni con la chiusura disposta nella notte tra venerdì e sabato dai carabinieri.
Assembramenti serali: la movida clandestina a Milano verso la zona rossa
A far scattare il provvedimento, il mancato rispetto delle normative anti Covid. La sanzione ha colpito anche il vicino bar tabacchi. Motivo? Locali aperti oltre l’orario di chiusura. Nelle ultime settimane polizia e carabinieri hanno intensificato i controlli proprio nella zona di Brera dopo le proteste dei residenti, ma non solo. In più occasioni, infatti, le forze dell’ordine hanno notato gruppi di clienti radunati fuori dai locali e anche violazioni legate all’accesso all’interno di bar e pub. Venerdì sera, infatti, i militari del Radiomobile e della compagnia Duomo hanno trovato decine di ragazzi che bevevano oltre l’orario di chiusura fuori dai due locali. Così è scattata la chiusura di 5 giorni per i due esercizi e la sanzione a carico dei titolari: una 54enne di Milano e un 55enne di Gallarate.
Sempre nella nottata tra venerdì e sabato i carabinieri sono intervenuti in un appartamento di via Gentilino al Ticinese per una festa clandestina: multati 9 ragazzi tra i 25 e i 32 anni, tutti studenti della Bocconi.
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