Blocco totale degli esercizi al dettaglio e delle imprese di servizio su tutto il territorio nazionale, con esclusione dei servizi e dei beni di prima necessità. Il governo non solo accoglie le richieste della Lombardia ma le allarga a tutto il Paese (cosa si può fare e cosa è vietato). «Ha prevalso il buon senso. Sono certo che non solo i lombardi, ma tutti gli italiani, valuteranno positivamente questo provvedimento. Con la consapevolezza che i sacrifici di oggi sono necessari per ripartire più forte domani», dice il governatore Attilio Fontana.
Anche la mobilità subirà una riduzione. A Milano nessun blocco dei trasporti perché la mobilità è un diritto costituzionalmente riconosciuto e serve agli operatori sanitari per recarsi al posto di lavoro, a chi assiste anziani e malati e a chi non ha un mezzo per fare la spesa o andare in farmacia, ma una rimodulazione sì. Atm, a fronte di una diminuzione del 70% dei passeggeri, ridurrà il servizio del 20% già a partire da oggi sull’intera rete. Da lunedì il provvedimento diventerà strutturale con un taglio di tutte le corse — metrò, bus e tram — del 40%. Non molto differente dalla programmazione di una domenica invernale. Sempre in materia di traffico e trasporti, il Comune ha ordinato una moratoria sulle multe degli ausiliari del traffico. O quanto meno, una valutazione serena e oggettiva delle situazioni dopo le polemiche degli ultimi giorni con contravvenzioni sulle auto dei medici e del personale sanitario davanti agli ospedali.
Violate le regole anti-virus: vicini e senza protezioni
Il Comune si è mosso. In anticipo. Il sindaco Beppe Sala ha firmato prima del decreto del governo un’ordinanza che ha lo scopo sia di ridurre le occasioni di contagio, sia le difficoltà economiche di cittadini e imprenditori costretti a chiudere le proprie attività. Ordina procedure semplificate per l’acquisto di mascherine e guanti. Dice stop ai mercati aperti. Troppi assembramenti che non rispettano le distanze di sicurezza. Ma decide anche limitazioni per chi trova sfogo nei parchi presi d’assalto dai milanesi. No agli assembramenti. Decisione che potrebbe diventare anche più rigorosa dopo le decisioni del governo. E poi rimborsi per i giorni di mensa non usufruiti dagli studenti e la risposta a quanti nel centrodestra e nei 5 Stelle hanno chiesto di bloccare Area C e Area B. «Si stabilisce — scrive il sindaco nella sua pagine social — la sospensione della disciplina di Area B e Area C, nell’ipotesi in cui vengano adottati, dal governo e/o dalla Regione, provvedimenti maggiormente restrittivi che comportano la chiusura degli esercizi commerciali». Esattamente quello che è successo.
Lungo l’elenco dei provvedimenti. C’è l’esenzione del pagamento per la chiusura straordinaria dei nidi e la proroga del pagamento della frequenza degli stessi dal mese di gennaio al 30 aprile. «Le famiglie che hanno già effettuato il pagamento dell’intero anno — scrive Sala — avranno diritto al rimborso dei mesi di chiusura». Differiti al 15 maggio i pagamenti delle mense per gli alunni delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie. Oltre al «rimborso parziale delle quote per il periodo non usufruito, per chi abbia già effettuato il versamento totale della quota annua; lo scomputo dell’importo della quota per il periodo non usufruito, in caso di parziale versamento della quota annua, dall’ultima rata di conguaglio la cui scadenza è posticipata al 15 maggio 2020». Ancora: «Il rinvio del pagamento delle prime tre rate del 2020 degli affitti e delle concessioni dovute al Comune per gli immobili di sua proprietà assegnate ad attività commerciali, culturali, giovanili, sport e del tempo libero nonché alle imprese». Novità anche per la Tari. Sarà possibile dilazionare il pagamento in quattro rate, invece di due. Gran parte dei provvedimenti sono stati resi possibili dai 3 milioni di euro decisi dalla maggioranza del Consiglio comunale in sede di bilancio. Sarà sufficiente?
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