Palasharp tra hockey e basket: il Comune riapre il dossier in vista dei Giochi invernali Milano-Cortina

A dare il via ai lavori di messa in sicurezza è stato Beppe Sala, lo scorso febbraio. Da allora, in tempo per l’esame degli ispettori del Cio – il Comitato olimpico internazionale – che ad aprile visitarono l’allora città candidata a ospitare i Giochi del 2026, sono scomparsi i rifiuti accumulati in otto anni di abbandono, gli ingressi sono stati sigillati con pesanti lastre di metallo per impedire le incursioni dei disperati e a proteggereil Palasharp sono arrivate anche recinzioni di metallo alte tre metri montate su blocchi di cemento. Adesso, ecco anche il primo passaggio formale che sblocca la rinascita. Perché il vecchio tempio di Milano della musica e del basket ai tempi dell’Olimpia di Dan Peterson è destinato a risorgere dal degrado. In nome (ancora) dello sport, degli spettacoli. E del ghiaccio a cinque cerchi.
 
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