
Arriva il primo sì, anche se condizionato da 16 paletti, da parte dell’aula del Consiglio comunale di Milano per il progetto di un nuovo stadio di Inter e Milan. Sono sedici infatti le condizioni dettate dal Consiglio comunale di Milano per la realizzazione del progetto del nuovo stadio che le due società sportive vorrebbero realizzare nell’area di San Siro. I paletti sono contenuti nell’ordine del giorno presentato dalla maggioranza di centrosinistra, che è stato approvato nel corso della seduta con 27 voti favorevoli, 11 contrari, 7 astenuti. Nella maggioranza hanno votato contro l’ordine del giorno Carlo Monguzzi, Alessandro Giungi e si è astenuta Milly Moratti.
I progetti per il nuovo stadio di San Siro
Le 16 condizioni per il sì
Il documento, approvato con 27 voti favorevoli, 11 contrari e 7 astenuti, oltre a porre 16 condizioni per il sì alla realizzazione della struttura invita a salvaguardare il futuro del Meazza, considerando ormai «superata» l’ipotesi abbattimento. L’odg sottolinea che il Comune «deve mantenere il proprio ruolo guida nella definizione delle trasformazioni e della pianificazione urbana», dunque anche sulla vicenda del nuovo stadio.
Più verde
L’odg chiede poi che sia data maggiore attenzione al verde: «Anche alla luce del fatto che la superficie verde nell’area San Siro è attualmente il 18% dello spazio totale, il progetto dovrà prevedere un incremento significativo di verde pubblico fruibile rispetto alla situazione attuale, garantendo inoltre il rispetto di criteri ambientali che il nuovo PGT delinea». Si chiede poi che «sia raggiunta una consistente revisione del carico insediativo rispetto a quanto prospettato dalla proposta attraverso la riduzione degli indici volumetrici nell’area della GFU». E che «Sia rafforzata la vocazione sportiva dell’area, in modo che questa sia prevalente rispetto a tutte le altre funzioni previste (in particolare Gsv e terziario)».
Sala: uno sforzo va fatto
«Sono contento del parere favorevole, ma quello che ne ricavo è che il progetto come è oggi non è un progetto che è accettabile. Quindi è da qua che si ricomincia a lavorare a livello di giunta», questo il commento del sindaco Giuseppe Sala dopo il voto del consiglio comunale. «Ho votato anche io e ho votato favorevolmente – ha proseguito Sala al termine dei lavori dell’Aula -. Quello che penso è che i volumi che sono stati chiesti sono volumi non realistici, sono eccessivi e che uno sforzo per salvaguardare San Siro va fatto o perlomeno bisogna essere assolutamente certi che non c’è possibilità in qualche modo di salvarlo», il che «non vuol dire tenere un monumento ma vuol dire anche farlo funzionare, poi ci sono una serie di altre osservazioni però noi in sostanza vogliamo seguire la nostra attitudine che è fatta di apertura a una rigenerazione della città ma anche di tutela del verde».
Le due società e il «piano B»
«Ascolteremo le indicazioni per cercare di capire se la proposta presentata sullo stadio, seppur modificata in base a quanto ci verrà indicato, poi abbia comunque quel di senso economico-finanziario sostenibilità che fa si che un progetto di queste dimensioni possa andare avanti», è il commento dell’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello. Le possibili difficoltà sul progetto San Siro hanno portato il club nerazzurro, insieme al Milan, a rivalutare la possibilità di un «piano B» oggi rappresentato dall’opzione Sesto San Giovanni. «Non possiamo prescindere da questo progetto. Indipendentemente dalle condizioni vogliamo agire in maniera veloce», ha aggiunto il presidente Steven Zhang. Anche il presidente del Milan Paolo Scaroni ha parlato di un «piano B» delle squadre per realizzare lo stadio nell’area ex Falck di Sesto San Giovanni, in alternativa a quella comunale dove si trova già adesso il Meazza.
«Un sì condizionato»
«Tutti si devono tenere un piano B nella vita. Non sono parole che mi turbano, ci mancherebbe altro che non ce l’abbiano», ha commentato Sala. «Noi dobbiamo continuare sul nostro percorso e mi auguro che si arrivi ad una conclusione positiva, però ripeto così come oggi è stato presentato il progetto non è possibile – ha aggiunto Sala a margine della seduta del Consiglio comunale -. Con buonsenso si trovi una formula diversa». Ai giornalisti che gli hanno chiesto se ad oggi è più ottimista o pessimista che si arrivi ad accordo con società il sindaco ha risposto che «io con le società non ho parlato di queste questioni, non so se loro a fronte dello 0,65 di indice volumetrico che hanno chiesto quanto siano disponibili a scendere – ha concluso -. Non so se nel frattempo su un’ipotesi di San Siro rigenerato ci abbiano lavorato o meno. Quindi oggi è difficile dirlo. In qualche settimana spero poco ci chiariremo le idee. Il nostro è un sì condizionato». Dopo che il Consiglio comunale si è espresso, la giunta dovrà decidere se dare il parere favorevole o meno all’interesse pubblico del progetto. «A questo punto dovremmo essere abbastanza rapidi – ha detto Sala parlando dei tempi di decisione della giunta -, perché poi il processo di discussione con le società non è detto che sarà rapido. Nel senso che stiamo parlando di interessi che a volte possono essere anche contrapposti. Però bisogna cercare un interesse comune».
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