I funerali del piccolo Leonardo: l’abbraccio tra lacrime e palloncini. «Dio, tienilo stretto a te»

«Dio, tienilo stretto a te». Ha pregato così don Giuseppe Buraglio, celebrando il funerale di Leonardo, il bimbo di 5 anni morto a Milano dopo essere caduto nella tromba delle scale della sua scuola elementare. Davanti a un migliaio di persone raccolte nella chiesa di San Giovanni Battista alla Bicocca, il parroco ha provato a dare «una briciola di luce» ai genitori, spiegando nell’omelia che il loro piccolo figlio «è già arrivato nel porto dove siamo diretti tutti». Inoltre ha letto un messaggio del vicario a nome dell’arcivescovo Mario Delpini che, esprimendo «vicinanza commossa», ha sottolineato che «gli angeli dei bambini nel cielo vedono sempre il volto del padre, Leonardo vede il volto del Padre e ci sorride».

«Mi crea un po’ di allergia il modo di dire `il Signore aveva bisogno di un angelo in paradiso´. Ha già il cielo pieno – ha detto nell’omelia don Buraglio – Siamo dentro un avvenimento misterioso, parte dell’esperienza della vita, che a volte appare come una zattera persa nell’oceano. Non siamo su una zattera, magari siamo su una nave verso un porto che per noi diventa di salvezza, sulla nave si sta un po’ bene e un po’ male. C’è anche Leonardo sulla nave, ma cade in acqua, non riusciamo a salvarlo. È perso per sempre? No. Piuttosto pensiamo a questa immagine. Arriva un motoscafo, si accosta, il pilota sale sulla nave, prende Leonardo e lo porta via: `Deve venire con me´. Dove? `Dove siete diretti anche voi, solo che lui ci arriva prima. Ordini superiori´. E Leonardo se ne va. Vediamo il motoscafo che si allontana e saliamo in cima, vogliamo vedere dell’orizzonte, dove stiamo andando». «È complesso, cari mamma e papà», ha aggiunto il parroco. «Il suo posto a tavola vuoto, il letto, il banco a scuola, genereranno angoscia – ha continuato – . Quando ci prende questa cosa saliamo e guardiamo lontano, cerchiamo di uscire da questa situazione che ci intrappola, ci intristisce ci uccide. Guardando lontano intravediamo il porto dove Leonardo è già arrivato. I nostri sguardi si incrociano anche se non me ne rendo conto. È così perché lo dice i Vangelo, le anime dei giusti sono nelle mani di Dio».

Al termine della funzione è stato lo zio Francesco a leggere una breve lettera scritta proprio come se fosse Leonardo a rivolgersi ai suoi genitori: «Cari mamma e papà, non piangete, sono stato un bambino felice e continuerò ad esserlo. Grazie per essermi stato vicino in ospedale. Non voglio che succeda più una cosa del genere a scuola. Io sarò sempre con voi, il vostro piccolo Leo». Nella parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca è partito quindi un lungo applauso, continuato poi quando il feretro è stato accompagnato fuori dalla chiesa, e sono stati quindi liberati in cielo i palloncini. Fiori bianchi e gerbere gialle e una maglietta dell’Inter sono stati appoggiati sulla piccola bara bianca mentre i genitori Giuseppe e Alessandra, sono rimasti dietro in un dolore composto. Un terzo lungo applauso e qualche saluto «ciao Leo» si è alzato quando il carro funebre si è allontanato: al funerale ha assistito un migliaio di persone commosse.

Palloncini bianchi e azzurri hanno accompagnato la piccola bara bianca del piccolo Leonardo. Molta gente e tanta commozione nella parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca per i funerali del piccolo di 5 anni (ne avrebbe compiuti 6 a dicembre) che dopo giorni di ricovero all’ospedale Niguarda martedì non ce l’ha fatta. La chiesa, che si trova a pochi metri di distanza dalla scuola `Pirelli´ dove Leonardo frequentava la prima elementare, èera gremita di persone, ma è un triste silenzio quello che regna sul sagrato e tra le navate. I compagni della prima C hanno avuto un pensiero per il piccolo Leonardo, a cui hanno dedicato una corona di fiori, e una composizione di palloncini: «Leo sarai sempre nei nostri cuori», è la loro dedica. C’è anche una composizione di fiori a forma di maglia da calcio con i colori nero e azzurro, quelli della sua squadra. Ad officiare la messa don Giuseppe Buraglio, che da molto tempo è parroco nel quartiere. Durante la sua omelia il sacerdote si è rivolto ai genitori ricordando loro la speranza cristiana che porta a pensare che «ci sarà un giorno un nuovo incontro» con il loro bambino, anche se questo «oggi non toglie un briciolo di dolore a questa terribile perdita».

Nella scuola frequentata da Leo, docenti e bambini a mezzogiorno si sono fermati per osservare un minuto di silenzio. In alto, al secondo piano dell’istituto, c’è ancora il nastro con cui i carabinieri hanno isolato la porzione di balaustra da cui il piccolo Leonardo si è sporto. Sotto, nel seminterrato dove è caduto, c’è l’ingresso della palestra, che in questi giorni è rimasta chiusa. Al piano terra, qualcuno ha posato un mazzo di fiori. Corone di fiori e palloncini sono stati portati anche in chiesta, in vista del funerale.

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25 ottobre 2019 | 16:04

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