Le donne vincono il Milano Film Festival. In un concorso lungometraggi dove in gara c’era una sola regista su sette, trionfano col premio al miglior film a The Sharks- Los tiburones, opera prima della trentatreenne uruguayana Lucia Garibaldi. Ma non basta. Il film ha fatto la doppietta col premio alla miglior attrice, novità di quest’anno: è la giovanissima Romina Bentacur. Presente di persona alla premiazione, era visibilmente commossa. « Sono contento, non arrivano molti film dall’Uruguay — ha commentato Alessandro Beretta, codirettore del festival — e Lucia Garibaldi ci ha messo molti anni a trovare i soldi. Era stata premiata al Sundance come miglior emergente, ci abbiamo visto giusto » . Un trionfo femminile: merito anche, forse, della presidente della giuria lunghi Margherita Buy, in sala con gli altri giurati, lo sceneggiatore Maurizio Braucci e la critica cinematografica inglese Hannah Woodhead, mentre il codirettore Gabriele Salvatores, assente, ha salutato con un videomessaggio il pubblico che gremiva la sala 1. E proprio il pubblico ha decretato l’altro vincitore: il film ceco A Certain Kind of Silence, di Michael Hogenhauer, incubo di una ragazza alla pari che si ritrova in una setta ultraortodossa. Entrambi i film sono stati riproposti come ciliegina finale della kermesse, come il cortometraggio vincitore, Adalamadrina di un’altra donna, la spagnola Carlota Oms.
Da sinistra Piero Colaprico, il vincitore Pietro Anzani e Alessandro Beretta
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