
È morto Filippo Penati, dirigente del Partito Democratico e presidente della Provincia di Milano dal 2004 al 2009. Aveva 66 anni. Era nato a Monza il 30 dicembre 1952. Era malato da tempo. Era ricoverato alla Multimedica di Sesto San Giovanni, la città dove fu sindaco per due mandati. I figli di Penati, Simone e Ilaria, chiedono riserbo e rispetto del loro dolore e soprattutto il rispetto della sua volontà di andarsene «senza notizia e senza clamore». I funerali, per volere dello stesso Penati, avverranno in forma strettamente privata.
Le vicende giudiziarie
La sua vita, dedicata alla politica, è stata segnata da lunghe vicende giudiziarie e, da ultimo, dalla lotta contro il tumore. Che – ha affermato il politico in un’intervista al Corriere – «ha tra le cause scatenanti sicuramente le conseguenze della mia lunga vicenda giudiziaria». Nel 2011 l’inizio dei suoi guai giudiziari, a partire da quelli per un presunto sistema di tangenti, il cosiddetto «sistema Sesto», per cui è stato assolto e in parte prescritto. Le accuse: corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Per gli inquirenti si era delineato un vero e proprio «Sistema Sesto», un intreccio tra politica e imprenditoria con al centro la riqualificazione delle grandi ex aree industriali Falck e Marelli tra Sesto e Milano. Nel 2017, dopo l’assoluzione in primo grado, l’ex braccio destro di Pierluigi Bersani venne assolto per la seconda volta dalla Corte d’appello, insieme agli altri componenti della giunta provinciale.
La Milano-Serravalle
Lo scorso luglio, l’ultimo capitolo della sua odissea giudiziaria, la Corte dei Conti della Lombardia lo condannò in appello, insieme ad altre 11 persone per la vicenda della compravendita del 15% delle azioni della Milano-Serravalle dal gruppo Gavio, risalente al 2005. In primo grado era stato assolto. Fu allora che Penati rivelò pubblicamente la sua malattia: «Un anno fa – spiegò – mi è stato riscontrato un cancro, e i medici concordano che è anche conseguenza della mia vicenda giudiziaria. Da un anno sto combattendo. Questa è la sfida più importante della mia vita. Della vicenda Serravalle – aveva concluso – si occuperanno i miei legali». La Corte dei Conti lo condannò a risarcire 19,8 milioni di euro. Negli ultimi anni Penati aveva espresso «amarezza» per l’atteggiamento tenuto dal Pd, il suo ex partito, nei confronti delle inchieste che lo riguardavano.
Un minuto di silenzio a Milano
La seduta del Consiglio comunale di Milano è iniziata con un minuto di silenzio : così l’aula ha ricordato Filippo Penati. Il presidente del Consiglio comunale, Lamberto Bertolè, lo ha ricordato come protagonista di «una importante stagione politica, da presidente della Provincia di Milano e poi da amministratore del Pd». Filippo Penati «per molti è stato un amico, per altri un avversario politico con cui confrontarsi — ha concluso —. Ha affrontato con dignità la sua malattia e le vicende che hanno segnato l’ultima stagione della sua vita».
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È mancato Filippo Penati. Non è il momento di giudizi politici e non voglio ricordare il suo profilo istituzionale. Per me è stato solo un amico a cui ho voluto bene e che ho accompagnato nell?ultima, dolorosa, fase della sua non banale vita
— Beppe Sala (@BeppeSala) October 9, 2019
Sindaco di Sesto, la sua città
Aveva iniziato il suo percorso politico nel Pci agli inizi degli anni Ottanta in quella che era considerata la «Stalingrado d’Italia»: Sesto San Giovanni, sua città natale, di cui divenne sindaco tra il 1994 ed il 2001. Ebbe poi incarichi nei Ds e in seguito nel Partito democratico, fino a diventare capo della segreteria politica di Pierluigi Bersani. Nel 2010 fu il candidato del centrosinistra alle Regionali lombarde, dove fu sconfitto da Roberto Formigoni. Prima di dedicarsi alla politica a tempo pieno aveva svolto la professione di insegnante e assicuratore.
Cordoglio
Tra i primi ad esprimere cordoglio, il sindaco di Milano, Beppe Sala, che lo ha ricordato su Twitter. «È mancato Filippo Penati. Non è il momento di giudizi politici e non voglio ricordare il suo profilo istituzionale. Per me è stato solo un amico a cui ho voluto bene e che ho accompagnato nell’ultima, dolorosa, fase della sua non banale vita». Pier Luigi Bersani ha scritto su Facebook: «Filippo Penati ha sofferto molto, e non solo per la malattia. Ha sofferto con grandissima dignità. Lo ricordo con affetto e stima. Lo ricordo come una persona seria e leale». «Lo ricordo come un protagonista della sinistra di governo, fermo sui valori dell’uguaglianza e impegnato ad accompagnare quei valori con la concretezza dell’azione di governo. Oggi è una giornata davvero triste», chiosa Bersani. «La Città metropolitana di Milano esprime il proprio cordoglio alla famiglia per la scomparsa di Filippo Penati». Lo si legge in un tweet della Città metropolitana. Il ricordo e le condoglianze arrivano anche in una nota della Cgil di Milano. Il Consiglio regionale della Lombardia lo commemorerà nella prossima seduta di martedì 15 ottobre, all’inizio dei lavori dell’Aula. «Con Filippo Penati scompare un uomo leale, legato alle istituzioni e vicino concretamente al mondo delle imprese – scrive Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio e di Confcommercio -. Addolora che nell’ultima parte della sua vita abbia dovuto affrontare prove difficili, spesso in solitudine, ma sempre con grande dignità. Siamo vicini alla sua famiglia e a quanti gli hanno voluto bene. Siamo sicuri che Milano lo ricorderà sempre con affetto e riconoscenza».
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