
Stato di agitazione e scioperi a partire dal prossimo 18 ottobre dei lavoratori del teatro alla Scala. In una nota delle organizzazioni sindacali di categoria, Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Fials-Cisal si legge che a questa decisione si è arrivati dopo aver «appreso che il Cda nella riunione di ieri non ha ratificato l’accordo sulle tourne’e all’estero stipulato dalla Direzione aziendale e dalle Organizzazioni sindacali il 21 maggio 2019». Pertanto i sindacati chiedono «un incontro urgente per affrontare le questioni di merito compresi gli effetti retributivi per il personale che ha partecipato alle tre trasferte già effettuate».
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, al termine della riunione del Cda di lunedì, aveva spiegato ai cronisti che il problema delle diarie all’estero per il personale della Scala, che «sono palesemente insufficienti», sta «esplodendo». Chiarendo però che «non è un problema di accordo sindacale», in quanto le tabelle vengono stabilite dalla legge. Per questo motivo Sala aveva annunciato di voler parlare con il ministro per i beni culturali Dario Franceschini per verificare se già in questa finanziaria si poteva avere una deroga. A rischio dunque la prima di Giulio Cesare in Egitto di Handel prevista per il prossimo 18 ottobre.
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